Quale autoclave scegliere

30/08/2022
by Pietro Ginesi

Il corretto funzionamento dell’ autoclave va verificato ad ogni ciclo di sterilizzazione utilizzando, di regola, i test e gli indicatori stabiliti dal produttore dell’apparecchio ed indicati sul manuale d’uso dell’apparecchio.

 

Di regola sono indicati i seguenti controlli:

A) per ogni ciclo stampa dei parametri fisici di sterilizzazione (pressione, temperatura, tempo di esposizione) rilevati dall’autoclave e utilizzo degli indicatori chimici di sterilità applicati all’interno o all’esterno delle confezioni inserite in autoclave.

Se gli indicatori meccanici o chimici evidenziano elementi di non conformità, non usare il materiale sottoposto a sterilizzazione.

In caso di un test non conforme ripetere il ciclo di sterilizzazione facendo attenzione a

caricare correttamente l’autoclave.

Qualora il test sia nuovamente non conforme, non utilizzare l’autoclave e rivedere le procedure (è possibile un sovraccarico dell’autoclave o un posizionamento non corretto del materiale all’interno della stessa).

Se il test biologico si mantiene non conforme dopo la revisione delle procedure, provvedere a far effettuare una verifica del funzionamento dell’autoclave e rimetterla in servizio dopo 3 test conformi consecutivi.

STERILIZZARE nuovamente tutti i materiali a partire dalla data di sospetto malfunzionamento.

 

B) Periodicamente: verificare il corretto funzionamento delle autoclavi tramite test biologici.

Esistono vari tipi di test di verifica della sterilizzazione che vanno introdotti nella camera dell’autoclave o nelle buste degli strumenti quali ad esempio:

Vapor line: test di verifica della temperatura, umidità e tempo.

Vacuum test : test di verifica del regolare funzionamento della pompa del vuoto e della temperatura utilizzato nelle autoclavi di tipo B.

Bowie & Dick test e Helix test: test di penetrazione del vapore, vengono utilizzati, rispettivamente, per la verifica di sterilizzazione di materiali porosi e di strumenti cavi.

Test biologici: vanno eseguiti periodicamente, preferibilmente ogni 15 giorni circa, a seconda del volume dell’attività.

I risultati dei test effettuati vanno conservati nell’apposito registro di sterilizzazione riportando, per ciascuno, la data e la firma dell’operatore.

 

REGISTRO DI STERILIZZAZIONE

È uno strumento di rintracciabilità che avalla la corretta procedura di sterilizzazione dei strumenti/materiali usati sui clienti. È un documento cartaceo (per esempio registro,quaderno ecc.) che deve essere conservato per un periodo di 5 anni.

Sul registro devono essere riportati per ogni ciclo di sterilizzazione i dati forniti dall’autoclave:

 

• registrazione dei parametri fisici;

• data di sterilizzazione;

• numero del ciclo di sterilizzazione;

• test di sterilità effettuato/i;

• data e firma dell’operatore.

 

Commenti utenti

Articolo molto utile. Grazie
Mi sono chiarita più le idee, temo che dovrò prendere un autoclave pure io !!!
Non c'ho capito tanto. A chi devo chiedere la classe di sterilizzazione ??? :(
Quindi tutti i centri estetici dovrebbero avere un autoclave per essere a norma. Gluppp.
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